Alle madri che lottano contro la depressione post partum
Due anni e mezzo fa ero in ospedale a guardare il mio neonato e non riuscivo a fermare le lacrime. Le lacrime significavano impotenza, confusione e ansia. Sapevo che le grida provenivano dalla depressione postpartum. Questo non era il momento tenero e compassionevole che stavo immaginando. Volevo così disperatamente sentirmi elettrizzato, ma i miei ormoni stavano impazzendo e le mie emozioni avevano perso l'equilibrio. A quel tempo, non sapevo come affrontare i sentimenti, quindi l'ho mascherato con il trucco e sono andato per la mia strada. Quando tornavo a casa l'ansia mi consumava e spesso ho avuto momenti di colpa e dolore. Il mio dolce marito mi ha tenuto stretto mentre ruttava la nostra bambina e si faceva carico del pannolino.
I ricordi oscuri di quei primi giorni sono felici perché mi ha aiutato ad adattarmi e sopravvivere. Sai cos'altro mi ha aiutato a sopravvivere? Togliendo la pressione di essere la mamma che può gestire perfettamente un neonato mentre cucina e pulisce con i tacchi alti. Se siamo completamente onesti qui, c'erano ore in cui non mi toglievo il pigiama. Giorni in cui non ho fatto la doccia fino alle 16:00. Intere settimane in cui non ho fatto un pasto decente.
Una volta che mi sono tolto quella pressione da solo, sono stato in grado di funzionare meglio. È stato in questi minuti che ho avuto il tempo di amare la mia neonata, cantare per lei, baciarla, coccolarla, legare con lei e non preoccuparmi di nient'altro. È stato in quei momenti in cui ho capito cosa era importante, cosa dovevo fare e quanto fossi forte.
A poco a poco, mentre mi prendevo cura di me stessa abbassando le teorie artificiali della maternità, scoprivo la mia vera felicità. Mi sentivo felice solo io con il mio bambino, nei miei pantaloni da yoga e i capelli sciolti. A poco a poco sono riuscito a sentirmi più a mio agio nella mia nuova chiamata e mi sono sentito più sicuro del mio ruolo. Ho imparato a chiedere aiuto, ad abbandonare il controllo e a lasciar andare le aspettative di quella che il mondo definisce la "madre perfetta". (A proposito, non esiste una madre perfetta. Solo donne che amano i loro figli, perfettamente.)
Ed è per questo che l'unico consiglio che do alle neomamme è di non tirare fuori l'aspirapolvere, di non prendere in mano una spatola e di mettere giù il phon. Goditi questi momenti; prenditi una pausa dalla cucina e dalle pulizie, prenditi cura di te. Credimi... i piatti e il bucato possono aspettare. La tua felicità non può.